Il blogtour del mio nuovo studio di design: accomodatevi, siete i benvenuti!

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Hai presente la storia del calzolaio con le scarpe rotte? O del sarto con i calzoni strappati? Ecco, stava per succedere anche a me, ma ho prontamente rimediato. Ho iniziato ad arredare lo studio di design in cui lavoro nel centro storico di Siena prima ancora che fosse effettivamente operativo. Volevo che lo spazio organizzativo di lavoro fosse pronto e attivo sin da subito. 

Qualche spoiler su come volevo arredare lo studio lo avevo già dato, poi invece ho parlato apertamente degli arredi Egoitaliano che ho selezionato.

Come accade spesso, però, le vicissitudini della vita e del lavoro (e talvolta anche quelle burocratiche) si sono messe in mezzo e hanno rallentato ogni cosa. Oggi che lo studio è ufficialmente completato e che ogni tassello ha trovato il suo posto, in piena armonia, ho pensato a un blogtour in cui ti illustro per filo e per segno tutte le mie scelte estetiche.

Inizio questo blogtour – sono eccitatissima, lo ammetto! – da uno degli elementi che da sempre adoro: la luce. Se ho scelto questa location per il mio studio è per la prepotenza con cui la luce fa il suo ingresso sull’intero spazio. Le altezze del lucernario che si apre all’ingresso dello studio sono così esagerate che spesso durante il giorno non è nemmeno necessario accendere la luce artificiale. Ecco perché ho optato per creare un ambiente dai toni neutri e caldi. Anche se, ovviamente, non ho rinunciato alle lampade Morfeo di Egoitaliano, posizionate in modo tale da creare omogeneità fra le zone più illuminate e quelle più in ombra.

Il mio studio

Sul bianco delle pareti e sull’oro chiaro della libreria sovrasta il color cuoio delle poltroncine e delle sedie anche queste firmate Egoitaliano, ma a fare da trait d’union sono i tocchi color azzurro e albicocca alle pareti, con i pannelli in forex stampato. Forse uno dei miei marchi di fabbrica: un equilibrio estetico interrotto ed esaltato da uno slancio, un balenio armonico.

Questi guizzi cromatici concettuali alle pareti, con queste sfumature delicate, danno incisività all’ambiente e lo vivacizzano. E poi le piante, che, come dico sempre, arricchiscono e rendono tutto più familiare, vivo, vivibile e dinamico. Kenzie, verdeggianti e maestose, e orchidee, con le loro bellissime infiorescenze, non potevano mancare nel mio studio. Ho voluto creare un ambiente che favorisse l’operatività ma che al tempo stesso fosse accogliente e piacevole. 

 

Entrando nello spazio ci troviamo di fronte alla zona principale dello studio, ovvero il maxi tavolo in cui si svolgono gran parte delle attività, dai lavori digitali agli sketch tecnici e le riunioni. Questa scelta di disposizione fa sì che l’area lavoro abbia un peso maggiore anche a livello percettivo. Il tavolo è attorniato dalle sedie/poltroncine Lia, comode a tal punto da poterci trascorrere ore e ore su senza avvertire la necessità di sgranchirsi.

Alle spalle del tavolo un mobile libreria dorato (che Egoitaliano ha realizzato per me) in cui ripongo piante, libri e piccoli oggetti iconici che mi porto a casa al ritorno da un viaggio, una fiera o un evento.

Un luogo accogliente deve essere anche confortevole, soprattutto se ci si devono trascorrere diverse ore. La scelta di avere dei divani all’interno dello studio risponde proprio a questa esigenza. Zone ed elementi che consentono di rilassarsi, di cambiare posizione, di agevolare un dialogo, un’interazione, aiutano anche la produttività e la creatività. E questi elementi sono il pane quotidiano di uno studio di design!

 

Il blogtour prosegue con la zona divani, usata anche per delle riunioni più informali, quando con gli altri professionisti dello studio buttiamo giù i brief dei progetti o siamo alla ricerca di un’ispirazione o di un’illuminazione improvvisa. Un luogo esteticamente piacevole e strategicamente funzionale non può far altro che migliorare la qualità del lavoro e l’armonia tra chi questo stesso spazio lo vive e lo condivide.

Anzi, in verità, c’è chi proprio sceglie di lavorare direttamente sul divano Jaclyn (vero, Paola?!?) con tanto di schienale reclinato, per ricreare una sorta di comodità domestica che agevola il pensiero e l’esecuzione creativa.

La zona pranzo è smart, easy, light, con un tavolo alto e gli sgabelli Malmo, tutto sui toni del bianco e del legno chiaro. Le pause pranzo in studio non durano molto, giusto una mezz’oretta e siamo tutti pronti a ripartire.

Il blogtour è giunto, infine, all’easy-living room, una stanza che affianca lo spazio principale dello studio e che ho pensato come un posto in cui si può rompere un po’ la routine, svagarsi, fare una chiamata in privato, parlare con un cliente, il tutto con un’atmosfera più intima, da “salotto buono”. Qui si può leggere una rivista, l’ultimo articolo di design, un blogpost che ci interessa. È tutto molto instagrammabile, il che non guasta mai! 

Il mio grazie va soprattutto a Egoitaliano, che dall’inizio è stata al mio fianco nella scelta degli arredi, mettendo a disposizione i suoi prodotti colorati e originali, 100% Made in Italy. Insieme all’azienda e alle persone speciali che lavorano al suo interno ho conosciuto anche un territorio speciale, che si dedica al design con cura e passione, senza trascurare mai le sue radici pur aprendosi alle novità del mondo.

Che ne dici? Piaciuto il blogtour? Ho pensato che fosse un modo più divertente ed efficace per illustrarti le motivazioni di alcune mie scelte. Ci tengo ad avere una tua opinione. Che ne pensi del mio nuovo studio adesso che è finalmente completato? Hai un’idea o un suggerimento su alcune disposizioni? Ti aspetto nei commenti.

Design items supplied by

EGOITALIANO

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