Franchi Umberto Marmi: tra il dire e il fare c’è di mezzo il marmo sostenibile

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Provate a googlare Franchi Umberto Marmi. Provate a scorrere le immagini che si trovano sui social, gli editoriali dei quotidiani online, le news di aggiornamento, i video ispirazionali o le realizzazioni in giro per il mondo. Per quanto il digitale possa essere volano di creatività, nulla si manifesta tangibile e impattante come una visita in persona all’headquarter di Franchi Umberto Marmi. L’azienda ha una visione imprenditoriale e un approccio alla creatività che la rendono riconoscibile e identitaria. Non siamo solo nel campo della pietra naturale, quello di Franchi Umberto Marmi è più un modello sostenibile, che apre la via a tutto il settore.

All’interno di Franchi Umberto Marmi

La qualità di un’azienda si rivela anche nelle condizioni in cui operano i dipendenti e nello stato strutturale e logistico del suo spazio lavorativo. In Franchi Umberto Marmi l’esperienza è al primo posto, in ogni ambiente e in ogni situazione, anche quella dei propri collaboratori. C’è una radio brandizzata che accompagna e scandisce ogni momento della giornata lavorativa, in filodiffusione e per tutta l’enorme metratura della sede. Tra i blocchi di marmo riecheggia l’ultimo successo dei Maneskin, la soundtrack di qualche storico film, il brano di quel cantautore di cui non ci viene in mente il nome. Mentre il colore lucente della pietra naturale rimbalza sotto i tuoi occhi, nell’aria viene rilasciata una profumazione delicata.

Si tratta di una fragranza di facile riconoscibilità, che non fastidia l’olfatto, anzi, lo sorprende. Lì dove il marmo è appena arrivato o è raccolto prima di poter essere lavorato, questa fragranza ti prende e ti accompagna. 

Si pensa al marmo ed erroneamente si pensa a una materia ferma e fredda, che genera inevitabili polveri che si agitano nell’aria. Invece in Franchi Umberto Marmi non c’è un granello di polvere in nessun angolo dell’azienda. È come una passerella, un palco o un piano di lavoro molto curato. Non c’è spreco, non c’è incuria. Persino le lastre che presentano delle imperfezioni di carattere naturale o accidentale vengono riprese con l’inserimento di una particolare resina naturale che non solo ne consente l’utilizzo commerciale ma anche crea un nuovo effetto materico molto apprezzato dal mercato.

Il modello di economia circolare adottato da Franchi Umberto Marmi ha puntato alla valorizzazione di tutti i materiali derivanti dalla escavazione del marmo. Queste materie derivate seconde – guai a chiamarle scarti – diventano granulati e sabbie per l’edilizia o persino carbonati di alta qualità sfruttabili dalle industrie alimentari, chimiche e farmaceutiche. Il cerchio si chiude? No, mancano ancora la logistica, le lavorazioni e le successive applicazioni, tutte fasi gestite in modo sostenibile. 

Ma il lusso è sostenibile?

Franchi Umberto Marmi viaggia sui binari dell’industria 4.0 ed è impegnata in un percorso di trasformazione digitale e di innovazione. Qui la produzione diventa più smart, con una direzione capace di raccogliere, interpretare e mettere a servizio dell’efficienza i dati accumulati. Questa rivoluzione data oriented abbraccia il paradigma della sostenibilità, che in Franchi Umberto diventa misurabile e certificato. Il Calacatta e lo Statuario Franchi rappresentano i prodotti più ambiti nei mercati internazionali. Il Calacatta è un marmo chiaro, tipico del Carrarese, con tenui venature grigie, giallo-dorate o bruno-rosate. 

Lo Statuario è bianco e compatto, anche se talvolta presenta delle leggere venature grigie o avorio. La sua quantità limitata lo rende un materiale molto ricercato per abitazioni e costruzioni di lusso. Realizzazioni monumentali, lastre, arredo e nautica: sono tutti impieghi in cui la pietra di Franchi Umberto Marmi è trattata con piena consapevolezza etica. La notorietà di un brand non basta, serve il rispetto della materia prima, l’uso coscienzioso delle tecnologie, una gestione oculata delle risorse e una politica di reimpiego delle stesse e un’economia che sia circolare non solo come definizione ma anche come processi. Ecco perché tra il dire e il fare, c’è di mezzo il marmo sostenibile. Quello di Franchi Umberto Marmi.

Articolo in collaborazione con Franchi Umberto Marmi

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