Il quartiere Coppedè a Roma: un viaggio nell’architettura eclettica

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Hai mai fatto un giro nel quartiere Coppedè a Roma?

Oggi voglio condurti in un tour della capitale alla scoperta di quest’area sospesa tra il sogno e il mistero. Il quartiere Coppedè prende il nome dall’architetto che lo ha progettato. Gino Coppedè, all’anagrafe Luigi, ha lasciato il suo segno architettonico su un totale di diciotto palazzi e ventisette tra palazzine ed edifici a Roma, nel quartiere Trieste.

Vista sul Villino delle Fate

Il suo stile è stato di così forte impatto che oggi, appunto, l’intera area urbana è indicata come “quartiere Coppedè”. Di certo questa è solo una delle innumerevoli meraviglie di Roma, ma la sua particolarità sta in un tocco originale ed inedito.

Negli anni ‘20, dopo scontri e discussioni con gli uffici tecnici e i piani regolatori della Capitale, il fiorentino Coppedè progettò una serie di edifici che mixano più stili architettonici, spesso distanti tra loro come cifra stilistica.

Dettagli architettonici del quartiere Coppedè

Quello di Gino Coppedè è stato definito “neoeclettismo” con contaminazioni sia medioevali che rinascimentali. Quando entri nel quartiere, soprattutto da sotto l’arco di via Tagliamento, hai la sensazione di entrare in un mondo fantastico, abitato da creature multiformi ispirate alla realtà. La facciata di via Tagliamento preannuncia già tutto il mood dell’intero quartiere.

Di giorno è simbolo della Roma borghese, di notte si veste di esoterico, aprendo i suoi spazi a racconti misteriosi. Pare che i Beatles, dopo essersi esibiti al Piper (la discoteca poco distante dal quartiere) nel 1965, si siano lanciati in un bagno dentro la Fontana delle Rane, l’eclettica vasca posizionata al centro di piazza Mincio.

La Fontana delle Rane, dove pare si siano tuffati i Beatles dopo un concerto al Piper

Sulla facciata del Palazzo del Ragno, il mio preferito tra quelli del quartiere, troneggia la scritta “artis praecepta recentis – maiorum exempla ostendo”, in italiano “rappresento i precetti dell’arte moderna attraverso l’esempio degli antichi”, che può essere considerata la frase emblema dell’architetto Coppedè.

Un luogo esoterico, dunque, scelto come location per le riprese di alcuni dei capolavori di Dario Argento. Questa sensazione di vivere un arcano non ti abbandona mai mentre passeggi con il naso all’insù nell’area compresa tra Via Tagliamento, Via Arno, Via Adige e Corso Trieste.

Il Villino delle Fate è forse l’esperimento architettonico più variegato di tutto il quartiere. Qui le torri medievali e gli inserti barocchi si uniscono in coro a elementi Liberty e Decò. Le facciate dipinte sono un omaggio a tre città italiane: Roma, Firenze e Venezia.

Il Villino delle Fate
Il Palazzo del Ragno, tra via Tanaro e via Brenta
Volta dell'arco di via Tagliamento con il lampadario gigante

Il sognatore di fine secolo, così venne ribattezzato Coppedè, purtroppo non riuscì a portare a compimento tutti i suoi progetti per il quartiere. Morì a soli 50 anni in seguito a complicazioni sopraggiunte dopo un’operazione.

Ti consiglio una passeggiata nel quartiere Coppedè al tramonto, per poter fare esperienza del passaggio dalla luce al buio tenue e vivere appieno questo aspetto fiabesco e misterioso di una delle perle meno conosciute della nostra capitale.

Dettaglio architettonico del Palazzo del Ragno
Art Decò, liberty, arte greca, goticae barocca: il quartiere Coppedè è un trionfo di stili

Conoscevi il quartiere Coppedè? È o non è una gemma assoluta? Dì la verità, anche a te è venuta voglia di rivedere un vecchio film di Dario Argento? Pensa, Inferno e L’uccello dalle piume di cristallo sono stati girati proprio qui! Spero che questo breve tour alla scoperta di una Roma un po’ nascosta ti sia piaciuto. Per altre curiosità ti aspetto come sempre nei commenti.

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