Ghost è un film del 1990 vincitore di due premi Oscar, un cult che tutti quelli della mia generazione – e non solo – ricordano con piacere.
Una colonna sonora pazzesca, l’indimenticabile storia d’amore tra Sam e Molly (Patrick Swayze e Demi Moore) e l’intramontabile scena del vaso… serve altro?
Sì! Un favoloso attico a New York, che è rimasto nel cuore di tutti gli appassionati di design.

Non a caso, è questa la casa che ha vinto il ballottaggio nelle mie stories di Instagram in gara per essere raccontata e analizzata.
Localizzato nel quartiere SoHo, al 102 di Prince Street, l’attico in cui è stato ambientato il film Ghost è uno spazio di circa 400 mq, caratterizzato da ambienti ampi e ricchi di luce – grazie alla presenza di grandi vetrate – pavimenti in parquet e soffitti particolarmente alti.
Tutti, dai tempi in cui è uscito il film, sono rimasti affascinati da questa casa, ma quello che in pochi sanno è che l’appartamento in cui è stato girato Ghost è una riproduzione cinematografica della vera abitazione-studio dell’artista scultrice Michele Oka Doner, a Manhattan, che aveva incredibilmente ispirato gli autori.



Proprio così: lo spazio di Prince Street è stato allestito di tutto punto per assumere le sembianze della casa di Michele, che è allo stesso tempo abitazione, studio e atelier, il luogo in cui l’artista espone gran parte delle sue opere.


L’appartamento è stato ricavato da un’ex fabbrica di bottoni ed è uno spazio che definirei invaso dalla luce: una delle caratteristiche che mi piace maggiormente di questo loft.
La struttura architettonica, poi, enfatizza il tutto. Questo anche grazie alle altezze, agli spazi estesi e alle ampissime vetrate, che permettono proprio alla luce di filtrare.
Semplicemente stupendo!
Che dire, poi, delle tinte usate per questo interior, calde, luminose – c’è tanto bianco – e accese da alcuni sapienti tocchi scuri, che danno tridimensionalità a un ambiente che altrimenti rischierebbe di essere piatto.
Vedete come sono importanti i contrasti? Vi consiglio sempre di utilizzarli 🙂
A proposito di toni e contrasti, ascoltate i suggerimenti che ho pensato per voi in un episodio di Design for breakfast.

La ritmica degli spazi è pressoché perfetta: colori, volumi, pieni e vuoti, materiali e trasparenze si alternano in una composizione impeccabile.



Volete sapere qual è il tocco che ritengo eccezionale?
I termosifoni, che per non sottrarre spazio, sono stati creati e posizionati in modo tale da abbracciare le colonne, elemento strutturale esteticamente stupendo di questo loft.


Un’altra curiosità?
L’appartamento in cui è stato girato il film, dopo essere stato spogliato della veste che ha indossato per Ghost, è stato messo in vendita nel 2015, inizialmente per oltre 10 milioni di dollari, per poi scendere a circa 9,5 milioni.
Vi faccio vedere come sono gli spazi disallestiti.

Lasciatemelo dire: anche se metratura, struttura e luminosità sono rimaste tali, così disposta la casa ha tutto un altro sapore… di sicuro in questa veste non sarebbe rimasta per decenni nel cuore delle persone.
Proprio questo è ciò che intendo quando vi parlo dell’importanza del design.
Bene, credo l’abbiate capito: apprezzo particolarmente questo film, ma soprattutto adoro l’attico, luminoso e curato fin nei minimi dettagli.
3 commenti
Perfettamente ragione spogliato della propria essenza perde di significato . anche se la luce e gli spazi sono rimasti invariati.
…bisogna andarci Camy …e fare un video..buon anno
Non sarebbe affatto male! 🙂