Il Carciofo dal tenero cuore si vestì da guerriero
Ispida edificò una piccola cupola,
si mantenne all’asciutto sotto le sue squame,
vicino a lui i vegetali impazziti si arricciarono

In cucina si cercano analogie e si creano unioni. Equilibri di sapori, bilanciamento di odori, contrasti ed evidenze cromatiche: utilizziamo i nostri top cucina come fossero tavolozze d’artista o fogli bianchi di poeti pronti a essere riempiti di strofe.
Quando mescoliamo gli ingredienti o quando li adagiamo sulla pentola trasformiamo le materie prime, plasmando nuove identità culinarie. Colori e forme si modificano, gli odori si intensificano e le consistenze cambiano. La cucina resta teatro immutato di queste variazioni, spettatrice accogliente delle opere in corso.

Le tracce dei preparativi sui nostri top cucina vengono poi spazzate via da un colpo di spugna e così il nostro teatro del gusto è pronto a ricevere nuove compagnie.
La creazione materica di un piano cucina è anch’essa una ricetta basata su ingredienti di qualità. Immaginate le sabbie di quarzo che, miscelate a dosi di resine sintetiche, danno vita all’agglomerato di quarzo, un elemento duro, nato da un “processo di cucina”. Gli agglomerati per top cucina ci appaiono come freddi e resistenti, ma la loro creazione ci racconta di una unione, condita da alta tecnologia, di sabbie e resine.


Di apparenza e di percezione parla anche l’Ode al carciofo di Pablo Neruda. Il poeta descrive l’ortaggio come un vegetale con una corazza protettiva e un cuore cavalleresco, ne esalta l’unicità e la bellezza rispetto agli altri ortaggi dall’animo irrequieto che lo circondano. Al contatto con il mio piano cucina Santamargherita, il carciofo riacquista percezione di sé, si nobilita e si esalta. Non più solo ortaggio, si atteggia anche a fiore e con farina e uova fa festa nella mia padella.

Il gusto del carciofo non si lascia di certo fotografare, ma un piano cucina di qualità sa farci gustare meglio la preparazione di ogni piatto. La mia ricetta, a questo punto, è servita.
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Questo articolo nella sua versione originale è apparso su SantamargheritaMAG