Al Marmomac 2023 è di nuovo tempo di pietra naturale grezza

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Marmomac e pietra naturale grezza: è il 2023 e la storia, ancora una volta, ciclicamente, si ripete. Il più importante evento per il settore lapideo, nell’edizione di quest’anno, ci ha raccontato una storia antica, di cui tutti siamo a conoscenza. Ci ha parlato della pietra naturale, presentata con una finitura grezza come di un grande e atteso ritorno. Se il richiamo della natura si è fatto più insistente negli ultimi anni è anche per la forte spinta che il tema della sostenibilità ha dato alle coscienze. Ciò include un universo di pratiche che va oltre l’attenzione alla produzione, il reperimento delle materie prime e le tecniche di lavorazione, stoccaggio e consegna. La sostenibilità sta permeando il vivere civile. Non solo si vuole godere maggiormente degli spazi aperti per stare a contatto con la natura, ma è anche in corso una trasposizione di elementi naturali all’interno degli spazi chiusi e nelle proprie abitazioni. 

Benessere nature-based

Non è solo una moda che abbraccia la sfera estetica. Quella di avere la pietra naturale intatta e autentica all’interno degli ambienti è una svolta sociale che mira a creare un benessere nature-based totalizzante. E quindi non è un caso se tra i padiglioni del Marmomac a prevalere fossero le lastre o i blocchi di pietra nuda. Intarsiata, striata, con pattern, con texture e altre alterazioni decorative, ma conservando sempre la sua “nudità”. 

Lucidatura, levigatura, spazzolatura, acidatura, sabbiatura trovano meno spazio, pur coprendo comunque un ampio mercato. Lo testimoniano le innovazioni tecnologiche e le apparecchiature apposite che hanno popolato i padiglioni più “tecnici” del Marmomac.

Interessante, anche agli occhi più profani, è stato in tal senso l’happening meccanico The Applaud di Giorgio Canale nella Hall 10. Un procedimento on going di creazione di un’opera attraverso l’apporto di macchinari di ultima generazione.

Highlights dal Marmomac 2023

Per la 57esima edizione del Marmomac il padiglione 1 si è vestito dell’allestimento “A matter of Stone”, curato nel concept da Elle Decor e nel layout dallo studio Calvi Brambilla. Un racconto corale e multibrand intorno alle molteplici declinazioni della pietra naturale. 

Al suo interno, lo stand di Savema, in cui il marmo Arabescato del Corchia incontra la pelle conciata al vegetale, il legno intarsiato, il sughero naturale e tostato, l’ottone acidato, il salice intrecciato e il legno impiallacciato. Tutte combo di una collezione che racconta nuove storie dedicate all’architettura

Preziosa l’impronta classica di Kiriakidis, con i suoi porticati e le sue scalinate con statue, capitelli e decori che ricostruivano un’atmosfera agorale in cui il marmo aveva il ruolo di elemento estremamente contemporaneo.

Spostando l’attenzione alla hall 9, spicca lo spazio espositivo di Furrer. L’azienda di Carrara ha evocato l’idea del viaggio tra i suoi marmi, scolpiti in valigie e borse su un rullo per i bagagli dell’aeroporto. 

Sezgin, invece, aggiunge solo dei piccoli dettagli per fare emergere un orsetto che si celava dietro una sua lastra in onice

Eleganza elitaria nell’incastro marmoreo di Franchi Umberto Marmi, un’esposizione che esalta la matericità della pietra naturalmente autentica. 

Sotto la dicitura “Plasmare la materia” troviamo la panca Naturale di Leonardo Talarico per Lapis Vitae, nella hall 6. Si tratta di un incastro di forme pure in travertino, mantenuto naturale con la sua texture porosa.

La hall 10 nei giorni della fiera è il teatro in cui va in scena tutta la cultura del mondo lapideo. Oltre a workshop e talk, lo spazio è stato il palcoscenico messo a disposizione delle università. Marmomac meets Academies ha infatti coinvolto università e centri di ricerca italiani e stranieri. Gli studenti hanno collaborato con aziende del settore, con i loro elaborati esposti sotto e intorno a una grande “volta sospesa” composta da elementi litici. 

Elemento caratterizzante dell’intera fiera, giusto ribadirlo, è stata la pietra a finitura grezza, nella sua nuda matericità, svestita da ogni lavorazione che ne altererebbe la naturalezza. Probabilmente è perché non solo è sempre tempo di pietra naturale, ma perché stiamo vivendo un’epoca in cui il vivre nature è la più giusta delle tendenze.

Con la fiera convinzione che il ciclo di bellezza non possa mai esaurirsi, l’appuntamento è all’anno prossimo, con le date del Marmomac 2024 fissate dal 24 al 27 settembre, da martedì a venerdì.

Articolo in collaborazione con Marmomac

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