Volente o nolente, dobbiamo ammetterlo: la quasi totalità dei protagonisti che ad oggi hanno fatto la storia del design sono uomini. Vuoi per una questione di possibilità o per una questione di emancipazione femminile che caratterizzava quel momento storico, le donne hanno avuto uno spazio molto ridotto nel panorama del design degli anni 50/60.
Ma poi abbiamo lei. Una personalità di spicco, una donna che, tra tutte, è riuscita a ritagliarsi un posto d’onore in quel tipo di contesto. Sto parlando – ovviamente – di Gae Aulenti!
Nonostante il mondo dell’architettura e del design fosse profondamente maschilista (e lo sarebbe ancora stato per lunghi anni), lei ha vinto la sua battaglia per il riconoscimento professionale.
La sua formidabile carriera è stata riconosciuta e premiata a livello nazionale – ha ricevuto la medaglia d’oro ai benemeriti della cultura e dell’arte nel 1994 e la nomina a cavaliere di gran croce della Repubblica italiana nel 1996 – e a livello internazionale: già nel 1991 aveva ricevuto il premio Imperiale, premio giapponese consegnato ogni anno alle personalità più importanti dell’arte e dell’architettura mondiale.

Gae Aulenti nacque a Palazzolo della Stella, in provincia di Udine, nel 1927 e morì a Milano nel 2012, pochi giorni dopo aver ricevuto la Medaglia d’Oro alla Carriera alla Triennale di Milano.
A pochi mesi di distanza dalla sua morte, la città Milano le ha dedicato la piazza al centro del complesso Unicredit Tower.
E’ stata un architetto, una designer e una scenografa di rilievo nel panorama nazionale ed internazionale, e ci ha regalato alcuni tra i prodotti più rinomati di sempre, sia in Italia che all’estero.
Si formò professionalmente nella Milano degli anni ’50 laureandosi al Politecnico (per la precisione, nel 1953). In seguito lei stessa insegnò, prima presso la Facoltà di Architettura di Venezia e poi, tornando alle origini, proprio al Politecnico.
La designer portò con sé una poetica particolare, che seguì per tutta la sua attività di progettazione.
Per lei era fondamentale pensare un oggetto, un’architettura, o comunque un progetto, sempre in relazione alla città, che è il luogo di rappresentazione della storia umana.
Disse, infatti:
Qualunque oggetto dell'uomo, monumento o tana, non può eludere il suo rapporto con la città, luogo di rappresentazione della condizione umana; la sua analisi è quindi possibile solo se si può definire l'oggetto forma discontinua dell'insieme: se si può dimostrare in che modo esso vi trovi il suo posto e la sua legge di apparizione


Il prodotto che preferisco di Gae Aulenti è senza dubbio la lampada Pipistrello, che è forse anche quello più conosciuto e quello che l’ha resa celebre.
Questo prodotto, realizzato nel 1965 per Martinelli Luce, possiede una versatilità e una forza espressiva davvero particolari, ed è capace di unire grazia e un tocco di umorismo, il che non fa mai male.



Per il suo cinquantesimo compleanno, nel 2015, ne sono state realizzate anche due nuove versioni: una dorata e una placcata oro 24K.
Eccola, ti piace? Io sono già totally in love 🙂

Qui altre sue importanti – e a volte irriverenti – creazioni, che si muovono tra light e product design:










